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Confcommercio apre il tavolo con gli istituti

di Vincenzo Chierchia

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24 Ottobre 2008

Le imprese commerciali e di servizi rilanciano su un tavolo comune con le banche per sciogliere il nodo del credito. Ieri i presidenti di Abi, Corrado Faissola, e Confcommercio, Carlo Sangalli, si sono incontrati per fare il punto su turbolenze finanziarie e offerta di fidi. Entrambi hanno ribadito la volontà di «lavorare insieme, per contribuire a ristabilire un clima di fiducia, indispensabile al rilancio dell'economia, e per non far mancare il credito alle imprese». Sangalli ha evidenziato la crescente preoccupazione delle imprese. «Bisogna scongiurare – ha aggiunto – la possibile ipotesi che le imprese vengano strette nella morsa della bassa crescita dell'economia e della difficoltà di accesso al credito». Previsto a breve un nuovo incontro tra Abi e Confcommercio a delegazioni allargate. L'obiettivo è l'istituzione di un tavolo permanente di confronto per le problematiche dei rapporti con le banche e il monitoraggio attivo del credito.
«Un punto chiave – aggiunge il direttore generale di Confcommercio, Luigi Taranto - è oggi costituito dal rafforzamento del sistema dei consorzi di garanzia fidi, mediante la garanzia sovrana dello stato». Per ridare slancio al sistema dei consorzi fidi un ruolo decisivo sarà giocato dal fondo di garanzia. «È opportuno agire su tre direttrici – aggiunge Taranto –. Mantenere l'autonomia del fondo, attivare la garanzia sovrana dello Stato e rifinanziare il fondo. L'ordine di grandezza di quest'ultima operazione dovrebbe oscillare tra i 300 e i 500 milioni di euro».
Il rafforzamento della rete delle strutture a sostegno delle Pmi dei servizi passa poi anche attraverso le società finanziarie di settore istituite in base alla riforma Bersani del 1998 d'intesa con i confidi del commercio. Si tratta di due società, Finpomoter e l'altra Commerfin, che offrono cogaranzie e controgaranzie nell'ambito delle operazioni di finanziamento alle imprese. «Rafforzare questo perno del sistema è rilevante – aggiunge Taranto – ai fini del consolidamento dell'intera struttura a a servizio delle imprese».
Il terzo aspetto sul quale Confcommercio punta è il rifinanziamento del fondo usura, che opera anche attraverso i Confidi, garantendo l'accesso al credito agli operatori con maggiori difficoltà. Infine il settore commerciale chiede da tempo che le criticità dell'attuale scenario vengano recepite all'interno degli studi di settore.

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